Prezzo olio extravergine di oliva

Prezzi dell’olio in aumento

Nell’ultimo periodo abbiamo spesso sentito parlare dell’aumento dei prezzi dell’olio, che ha visto un aumento già prima dell’inizio della nuova campagna olearia.

Questa tematica ha suscitato notevole interesse anche nei media nazionali, tant’è che TG5 e Il sole 24 ore hanno dedicato un servizio (clicca qui per vederlo) e un articolo (clicca qui per leggerlo) proprio a questo argomento.

In questi reportage entrambi parlano di olio di oliva, prendendo quindi in considerazione il mercato degli oli da olive, quello dell’olio raffinato e quello dell’olio extravergine.

Questo non permette di fare una seconda distinzione, per me assolutamente necessaria, all’interno del mercato del solo olio extravergine di oliva: quella tra imbottigliatori di olio e produttori di olio.

Si parla infatti di un calo generale della produzione mondiale e delle riserve esaurite (quali riserve?) in tutti i più grandi Paesi produttori come Spagna, Grecia, Marocco, della particolare situazione della Tunisia.

Le riserve a cui si fa riferimento sono riserve di olio di annate precedenti, compreso lo scorso anno che sembra essere stato l’anno critico: in questi Paesi non c’è più olio stoccato.

Questa situazione non colpisce direttamente i produttori italiani, ma è un bel colpo per gli IMBOTTIGLIATORI italiani, quelli che troviamo a scaffale al supermercato, con offerte sempre vantaggiose, che spesso concedono alle catene prodotti civetta da poter scontare tanto per attirare i consumatori all’interno del negozio.

Già perché fino a pochi anni fa spesso era questo il ruolo dell’olio “extravergine” di oliva.

Ruolo che tra l’altro ha abituato i consumatori a dei prezzi bassissimi, non realistici, con i quali i veri produttori italiani hanno sempre dovuto fare i conti e hanno dovuto sempre spiegare e raccontare ai consumatori il perché di un grande divario.

Ma allora come mai sono aumentati anche i prezzi dei PRODUTTORI ITALIANI di olio EXTRAVERGINE d’oliva?

La situazione è diversa e coinvolge altri fattori in gioco.

In primo luogo si è assistito ad un aumento dei costi in generale (elettricità, bottiglia di vetro, tappi, etichette, scatole, macchinari, concimi, gasolio…) che è sotto gli occhi di tutti;

In secondo luogo le difficoltà di gestione dell’uliveto sono cresciute tantissimo a causa dei cambiamenti climatici: sono cambiatele stagioni, il ciclo delle piante, lo sviluppo dei patogeni, la gestione dell’irrigazione, i periodi di potatura… tutto quello che si era sempre fatto improvvisamente non va più bene, quello che si sapeva e che si conosceva agronomicamente fino a poco fa ora non è più sufficiente.

Inoltre gli aiuti statali in caso di difficoltà che possono far perdere, in parte o totalmente, la produzione sono sempre meno.

E anche questo credo sia sotto gli occhi di tutti.

Il terzo punto è direttamente influenzato dalla situazione legata agli imbottiglitori e ai grandi marchi ed è il fatto che si butteranno anche sul mercato italiano delle olive e dell’olio, facendo crescere la domanda è di conseguenza i prezzi. Per questo un produttore che non ha produzione di olive tutte sue, ma attinge al mercato italiano, potrebbe essere penalizzato rispetto, ad esempio, ad una azienda produttrice che possiede tutti gli alberi di olive necessari al proprio sostentamento e alla produzione di tutto l’olio.

Olive olio extravergine di oliva

L’ultimo punto, del quale nessuno parla e che è direttamente influenzato dai problemi degli imbottigliatori, riguarda il posizionamento e le strategie di vendita.

La percezione di noi consumatori in merito al prezzo di un prodotto è spesso influenzata da una convinzione radicata nel tempo: l’idea che un prezzo più elevato si traduca in una qualità superiore del prodotto.

Per questo le aziende di olio extravergine di oliva di alta qualità tenderanno sempre a maniere un divario di prezzi tra il loro olio e quelli che si trovano a scaffale, perché per un consumatore non informato il prezzo è la prima differenza tra le due tipologie di olio. Questo è il posizionamento.

Se invece pensiamo alle strategie di vendita, queste possono essere tante e variano in base alle necessità aziendali.

C’è chi vuole vendere prevalentemente ai privati, chi preferisce i ristoranti e gli alimentari di nicchia, chi invece vuole vendere solo tramite agenti di vendita, chi ha in mente campagne di sconti, chi sa già che non ne farà.

La percezione del prodotto e l’appetibilità di questo cambiano quindi in base al proprio pubblico di riferimento, quindi cambia anche il prezzo.

In definitiva, dietro alla scelta del prezzo di un prodotto, non solo dell’olio, ci sono tantissimi fattori.

Sono sempre le aziende a valutarli tutti e a scegliere il meglio.

Sai in base a quali fattori e spese viene calcolato il prezzo dell’olio extravergine di oliva? Li trovi qui

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